Nuovo percorso espositivo: leggerezza, allegria e rinascita
Dopo l’isolamento sociale al quale ci ha costretti il Codiv-19, riapre la Galleria Berga proponendovi opere che da un lato segnano un percorso espositivo di gioia e leggerezza, desiderabili in questo momento storico, dall’altro manifestano la qualità della ricerca di tanti singoli artisti. Sono personalità di spicco nelle diverse fasi del Novecento – Tano Festa, Giuseppe Chiari, Luca Alinari, Omar Ronda –, accanto ai contemporanei: Alberto Rapetti Mogol, Vittorio Valente, Francesco Maria Caberlon e l’inglese Benjamin Bubb.
Il percorso inizia a destra con il dittico Cloud, opera dell’artista visuale Benjamin Bubb (UK, 1992) che emoziona per il modo di diffondere sulla tela l’impalpabile e a lungo osservata luce del cielo. Segue Coriandoli di Tano Festa (Roma, 1938 – 1988) dove l’artista esprime, proprio nel lancio dei coriandoli in aria, tutta la libertà della pittura gestuale raggiunta dall’Informale negli anni Settanta-Ottanta. Invece l’eclettico Omar Ronda (Portula, 1947 – Biella, 2017) amò a tal punto la bellezza femminile da inventare Frozen, una tecnica a base di materiale trasparente (plastighiaccio) per ibernare, nel vero senso della parola, icone di stile e straordinaria bellezza quali Marylin Monroe e Brigitte Bardot.
Omar Ronda fu anche uno dei fondatori della Cracking Art grazie a cui ridisegnò il rapporto uomo-natura, riproducendo in plastica riciclabile animali come la rossa Kimera.
A questo punto il percorso espositivo incontra le Griglie di Vittorio Valente (Asti, 1954), un artista-scultore contemporaneo che interpreta il rapporto tra arte e scienza riproducendo il mondo dal di dentro – cellule, batteri, virus – grazie alla duttilità del silicone colorato. Mentre il vicentino Francesco Maria Caberlon (1963) testa la versatilità dei linguaggi mediatici e li rappresenta in uno stile neo-pop, ancorato alla decorazione e al design.
Anche Giuseppe Chiari (Firenze, 1926 – 2007) prese parte al movimento della Cracking Art sviluppando una produzione figurativa spesso ridondante di immagini e segni. Giuseppe Chiari fu pure compositore e all’interno del movimento internazionale Fluxus mise a punto il concetto di “musica visiva”. Un traguardo a cui giunge, a distanza di tempo, Alfredo Rapetti Mogol (Milano, 1963), compositore non di note ma di testi musicali che, nella veste di artista, traspone la sua scrittura – poesia pura – in “parole dipinte” su tavola e carta.
Chiude il percorso espositivo Luca Alinari, un artista davvero colto e grande sperimentatore di tecniche pittoriche. Opere come Equinozi mentali e Farfalle mostrano oggetti e figure che si librano con leggerezza in atmosfere fantastiche e surreali. Sono iconografie gioiose e delicate con le quali la Galleria Berga si congeda dal suo pubblico e si augura, come vivamente crede, che la fruizione artistica possa contribuire a un ritorno, anche migliore, alla “normalità”.
Monica Castellarin
storico dell’arte
Per un tour virtuale della Galleria guardate il video: https://www.youtube.com/watch?v=4RODx0BS68M