MARIO SCHIFANO
BIOGRAFIA
Mario Schifano nasce a Homs (Libia) nel 1934. Esordisce con la mostra del 1960 alla Salita di Roma, presentata da Pierre Restany: Cinque pittori romani Angeli, Festa, Lo Savio, Schifano, Uncini. Attira l’interesse della critica realizzando quadri monocromi che offrono l’idea di uno schermo che in seguito accoglierà numeri, lettere, segnali stradali e i marchi della Esso e della Coca Cola. Firma un contratto in esclusiva con Ileana Sonnabend. Nel 1962 compie il primo viaggio negli Stati Uniti, è incuriosito da artisti come Dine e Kline, frequenta Frank O’Hara, Jasper Johns, Rothko, Andy Warhol, Gregory Corso. Espone alla Sidney Janis Gallery di New York nella mostra The New Realists. Sue mostre personali vengono allestite a Roma, Parigi e Milano e nel frattempo ritorna negli Stati Uniti. L’artista è alla ribalta della critica con riconoscimenti quali il Premio Lissone (Lissone 1961), il premio Fiorino, e La Nuova Figurazione (Firenze, 1963). Nel 1963 rompe il sodalizio con Ileana Sonnabend che rimane sconcertata dal cambiamento della sua produzione artistica così lontana dalle prime stesure, nelle sue opere appaiono le citazioni dalla storia dell’arte italiana, i primi Paesaggi anemici, che presenta alla Biennale di Venezia dove viene invitato nel 1964, cui seguono i lavori dedicati al Futurismo. Risalgono a questo periodo i primi cortometraggi in bianco e nero, quasi sempre senza sonoro.
Partecipa a collettive internazionali quali al Carnegie Institute di Pittsburgh nel 1964, nel 1965 alle Biennali di San Marino e di San Paolo del Brasile e al National Museum of Modern Art di Tokio. Partecipa a una collettiva alla Galleria La Salita dove non espone dipinti ma proietta fotogrammi sulla guerra del Vietnam. Ed è proprio l’interesse per la storia contemporanea e il suo impegno civile che lo porterà a una crisi ideologica e d’identità tale da dichiarare di voler abbandonare la pittura.
Tornato in Italia, spazientito dai tempi lunghi delle dinamiche cinematografiche, inizia la serie dei Paesaggi TV dove trasferisce su tela le immagini televisive con la tecnica dell’emulsione fotografica. Inizialmente sono le fotografie eseguite negli Stati Uniti a essere oggetto di rielaborazione (che daranno vita a opere come Pentagono, Medal of Honor, Era Nucleare, le sale di trapianto a Huston, la Nasa, Alamo Gordo dall’Archivio di Los Alamos), poi il patrimonio di immagini che quotidianamente e incessantemente trasmettono le stazioni televisive. Non è la cultura della TV che gli interessa, ma la cultura che si sviluppa a partire dall’immagine. Nel 1974 il Palazzo della Pilotta (Salone delle Scuderie) di Parma ospita la prima importante retrospettiva di Schifano, a cura di Arturo Carlo Quintavalle.
Una crisi ideologica ed esistenziale lo costringe a periodi di isolamento nel suo studio dove realizza dei “d’après” reinterpretando Magritte, De Chirico, Boccioni, Cézanne, Picabia. Rifà le proprie opere degli anni sessanta nel ciclo “Sintetico dall’Inventario”. Nel 1976 è presente alla mostra Europa/America, l’astrazione determinata 1960-76 allestita presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Bologna. Nel 1978 torna alla Biennale di Venezia con le serie “Al mare” e “Quadri equestri”.
Invitato ad Arte e critica 1980, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, nel 1981 partecipa all’esposizione Identité italienne che si tiene al Centre Georges Pompidou di Parigi. Sono di quel periodo i cicli intitolati “Architetture”, “Cosmesi”, “Biplani” e “Orti botanici”. Le sue opere compaiono nella rassegna Avanguardia/Transavanguardia alle Mura Aureliane del 1982. Concepisce una sequenza di dipinti di grandi dimensioni tra cui Biciclette e Ballerini. Lo ritroviamo alla Biennale di Venezia. Nel 1985 a Firenze, in Piazza Santissima Annunziata, dipinge davanti a seimila persone La chimera, un’opera monumentale di quattro metri per dieci, inaugurando la rassegna sugli Etruschi.
Nel 1990, dopo un decennio di pittura intensa, vibrante, sontuosa, dove ha prodotto molte tra le sue opere più emozionanti (Estroverso da Mazzoli a Modena) inaugura la riapertura del Palazzo delle Esposizioni di Roma con Divulgare dalla “vulgata” di Dante, riferita al linguaggio televisivo, una rassegna di opere di dimensioni eccezionali elaborate con le prime tecnologie digitali. Le immagini riprodotte uniscono alla dimensione dell’inconscio la realtà filtrata quotidianamente dalla televisione, le opere rappresentano le nuove visioni dal satellite, le urgenze ambientali, la guerra, pochi artisti si sono inoltrati come lui negli ultimi conflitti del Medio Oriente. Il suo impegno si estende realizzando delle opere a sostegno delle campagne di Greenpeace, Acnur e molte associazioni di volontariato.
Nel 1994 partecipa alla rassegna The Italian Metamorphosis, 1943-1968, organizzata dal Solomon R. Guggenheim Museum di New York; nel 1996 espone in Spagna e in America Latina nella mostra intitolata Musa ausiliaria, omaggio nei confronti della televisione intesa come flusso inesauribile di immagini. Le opere di questi anni testimoniano il suo interesse per la scienza e per la tecnologia, la Stet gli commissiona di disegnare l’immagine integrata della società, Schifano coglie immediatamente le possibilità di Internet che, con il suo accesso illimitato, estende le possibilità espressive delle arti visive, la novità delle fibre ottiche che velocizzano la comunicazione, tanto da dedicargli un’opera che ne diventa il simbolo. Muore a Roma il 26 gennaio 1998.
마리오 스키파노는 1934년 홈스에서 태어났다. 1960년에 데뷔했다.1964년에 피츠버그의 카네기 연구소, 1965년에 브라질의 상파울루 비엔날레, 도쿄의 국립현대미술관 등에 참가했다. 라 살리타라는 미술관의 콜렉션에 참석했다. 거기서 그림을 전시하지 않고 베트남 전쟁에 관한 사진들을 보여줬다. 현대사에 대한 관심과 그의 시민적 헌신이 화법을 포기하고 싶다는 선언을 할 정도로 이념적, 정체성의 위기로 몰고 갈 것이라는 것이다.
이탈리아로 돌아와서 Paesaggi Tv라는 시리즈를 시작했다. 관심을 가지는 것은 TV 문화가 아니라, 이미지를 통해 성장하는 문화입니다.
이념적이고 실존적인 위기 때문에 그를 자신의 스튜디오에서 독방에 가두었다. 1978년에 그는 Al mare (“바다에서”)와 Quadri equestri (“사적 그림”) 시리즈로 베니스 비엔날레로 돌아온다.
1985년에 플로렌스의 산티시마 안눈치아타 광장에서 그는 6천명의 사람들 앞에서4m x 10m 크기의La chimera라는 그림을 그렸는데, 에트루리아인에 관한 전시회를 열었다.
1990년에 로마의 전시관의 재개장을 열었다. 1994년에 그는 이탈리아 메타모르포시스 전시회에 참가했다. 1996년에 스페인과 라틴 아메리카에서 ‘Musa ausiliaria’라는 전시회에 출품했다. 이 시기의 작품들은 과학과 기술에 대한 그의 관심을 보여준다. 1998년 1월 26일 로마에서 사망했다.